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Introduzione a Vico



Al centro della sua riflessione vi è il progetto di una "nuova scienza", ossia di una scienza storica rigorosa, basata sull'accertamento filologico dei fatti e sulla loro comprensione filosofica, riproponendo un concetto tipico del razionalismi seicentesco: l'affermazione per cui l'uomo conosce nella misura in cui fa, definendoli e costruendoli, i propri oggetti. L'uomo infatti, afferma Vico, costruisce la propria storia e proprio per questo dispone della chiave per poterla comprendere. Dalla sua riflessione prende corpo lo storicismo, Vico insieme a Montesquieu e Hume si colloca alla sorgente dello storicismo contemporaneo, che parte da un supposto teorico di natura gnoseologica: l'uomo è un soggetto storico, e in quanto soggetto storico "fa la storia", e proprio perché è storico, l'uomo è un soggetto dinamico. Il mondo umano sfugge alle categorie delle scienze, perché il mondo umano non è il mondo della necessità. Nella sua Autobiografia, il filosofo napoletano ci segnala i suoi "autori", coloro che più degli altri hanno contribuito a determinare i tratti salienti del suo pensiero: Platone, Tacito, Barone e Grozio.

Tratto da FILOSOFI DELL'ETÀ MODERNA di Carlo Cilia
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