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Teoria della conoscenza in Hobbes


Nella sua teoria egli sposa il meccanicismo cartesiano con un rigoroso sensismo gnoseologico. Se Cartesio riconosceva la possibilità delle idee innate (anzi le considerava fonte di tutta la conoscenza) per Hobbes ogni conoscenza deriva dai sensi. E la sensazione viene spiegata attraverso il movimento. È la pressione che gli oggetti esterni provocano sul corpo a dar vita ad una sensazione. In realtà afferma Hobbes non si tratta di un corpo in movimento di un corpo che si scontra con un altro ma è il movimento “proiettivo dei sensi” verso l’esterno che crea i “fantasmi” ossia crea la convenzione oggettiva che un colore o un suono esistano esternamente al soggetto. Lo stesso vale per i pensieri i concetti e le idee: questi non sono altro che “residui” di sensazioni immagazzinati nella memoria. Nella memoria tra l’altro oltre alle singole sensazioni rimangono anche le connessioni tra esse. Il pensiero consisterà nell’attività di ricostruzione di queste sensazioni e dei loro legami.

Tratto da FILOSOFI DELL'ETÀ MODERNA di Carlo Cilia
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