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la professione e il ruolo del financial manager


Le aree sopracitate sono quelle che caratterizzano in via prioritaria la professione e qualificano il ruolo del financial manager.
Linguaggio. Il linguaggio deve essere lo stesso per tutte le aree in cui la funzione finanziaria è articolata.
Il linguaggio comune è quello dei principi contabili che l’azienda decide di adottare e che devono essere diffusi sia all’interno che all’esterno perché possano essere correttamente utilizzati , sia all’esterno affinchè l’informazione aziendale possa essere correttamente interpretata. Il riferimento, anche se non unico è ai
GAAP (General Accepted Accounting Principles): principi contabili degli Stati Uniti e del mondo aglosasione
IAS (International Accounting standards): sono propri dell’Europa continentale
principi dei ragionieri e dei dottori commercialisti per il bilancio civilistico
Codice Civile.
Pur avendo un’impostazione comune, GAAP e IAS differiscono nel trattamento di non poche specifiche transazioni: più prescrittivi i GAAP, più generali gli IAS.
E’ responsabilità di ogni azienda che voglia dar conto in modo trasparente dei propri risultati, all’esterno e all’interno, stabilire con precisione i propri principi contabili, corredandoli di specifiche sottoprocedure e routine contabili per ogni singola transazione. E’ fondamentale che sia definito un unico piano dei conti da cui derivino poi le articolazioni di dettaglio. Ciò assume particolare rilevanza nel caso dei gruppi aziendali.

Organizzazione dei processi: sistemi informativi e centri servizi.
Di fianco al linguaggio, i sistemi informativi rappresentano il secondo pilastro su cui si fondano l’organizzazione e il funzionamento della funzione finanziaria.
Il pilastro del linguaggio costituisce la “grammatica” su cui poggia la chiarezza della descrizione dei fatti aziendali; il sistema informativo costituisce il “motore” che rende possibile la concreta attuazione del linguaggio.
E’ basilare l’unicità del dato, nel senso che non vi possono essere più dati per lo stesso oggetto misurato e la titolarità del dato stesso, nel senso che deve essere definito in modo certo chi è titolare del dato stesso, nel senso che deve essere definito in modo certo chi è titolare del dato e ne ricopre la responsabilità.
La funzione finanziaria è titolare dei dati che confluiscono nei conti economici, negli stati patrimoniali, nei rendiconti finanziari.
I sistemi che supportano l’amministrazione e la contabilità sono orientati a gestire volumi consistenti di dati e incorporano regole precise con tempistiche di elaborazione e, quindi, di disponibilità dei dati stessi.
I sistemi che supportano la pianificazione e il controllo sono invece orientati a gestire segmenti di attività.
La tecnologia attualmente accessibile, accoppiata alla standardizzazione, rende oggi possibile la delocalizzazione delle attività amministrative e la costituzione dei Centri Servizi Amministrativi, cioè dei centri di competenza che presidiano il trattamento amministrativo e contabile dei fatti aziendali.

Famiglia professionale: insieme delle persone che nelle aziende costituiscono un gruppo professionale e nei vari territori in cui esso è articolato svolgono la stessa attività.

Il cambiamento del management nel tempo: implicazioni per la funzione finanziaria e necessità future.
Il cambiamento del management nel tempo è strettamente legato all’evoluzione economica e culturale del sistema paese e del sistema industriale e finanziario in cui si svolge, nonché alle fasi del ciclo economico.

Lo scenario recente è caratterizzato da un’accentuazione della competizione acuita dalla fase del ciclo economico riflessiva a crescita bassa o inesistente, determinando una sempre crescente necessità di segmentazione della domanda al fine di orientarvi l’offerta alla ricerca di opportunità di creazione del valore.
Lo sviluppo e la globalizzazione dei mercati finanziari, genera da parte degli investitori un atteggiamento più attivo nella pretesa, legittima, di ritorni adeguati sul capitale investito.
Ciò determina sul sistema delle imprese la contrazione dei margini di profitto, l’instabilità dei modelli di business e, quindi, un aumento del rischio di investimento. Più in particolare si assiste a una crescita della complessità che si cerca di dominare attraverso un’opportuna segmentazione delle aree di attività per servire meglio la clientela e una strategia con un’attenzione accentuata sulla performance.

Tratto da FINANZA D'AZIENDA di Alessia Chiovaro
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