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La gestione della liquidità. (tesoreria)


Il fabbisogno finanziario generato dagli impieghi in capitale fisso e circolante ha spesso un andamento irregolare. Su un trend di fondo che può essere costante, in crescita o in diminuzione, si innestano infatti fenomeni di stagionalità che, influendo sull’investimento in circolante netto, possono rendere alquanto irregolare la dinamica del fabbisogno complessivo in una prospettiva di breve periodo.

La posizione di liquidità dell’azienda e le problematiche di gestione ad essa relativa derivano dalle scelte operative in merito alla copertura del fabbisogno complessivo e più precisamente dalla parte finanziata con fonti a M/L termine.
Se i mezzi di finanziamento consolidati sono tali da coprire le punte massime del fabbisogno totale in immobilizzazioni e in circolante (linea A)  ->  Eccesso di liquidità (o surplus di cassa permanente)
Se i mezzi di finanziamento a m/l termine si posizionano sul livello minimo del fabbisogno complessivo (linea C)  ->  situazione di deficit strutturale di liquidità, che dovrà essere coperto tramite indebitamento finanziario a breve.
Situazione intermedia (linea B), caratterizzata alternativamente da avanzi o deficit di cassa, in relazione alla dinamica stagionale del fabbisogno di capitale circolante.
Se dal punto di vista strutturale il profilo di liquidità di un’azienda è condizionato dunque dalle scelte di finanziamento a m/l termine, la sua ottimizzazione è affidata alle decisioni di breve periodo prese nell’ambito della gestione operativa del capitale circolante e del governo della tesoreria.

Finalità: Le attività connesse alla gestione della liquidità sono finalizzate ad assicurare, nel breve periodo, il bilanciamento dei flussi monetari in entrata e in uscita, garantendo il regolare svolgimento della gestione in condizioni di economicità. In particolare:
Fronteggiare tempestivamente ed economicamente i fabbisogni finanziari di breve periodo legati al ciclo della gestione corrente
Individuare le forme di impiego più convenienti per le eccedenze temporanee di liquidità, evitando così il formarsi delle c..d “giacenze pigre”.
Ottimizzare le gestione dei conti correnti bancari evitando, in particolare, la contemporanea presenza di saldi attivi e di saldi passivi.
Contribuire alla gestione del rischio globale d’impresa per le parti attinenti al rischio di tasso d’interesse e al rischio di cambio.
Il perseguimento di tali finalità e compiti si attua in momenti diversi:
Programmazione dei flussi di liquidità: stesura budget annuale di cassa e i suoi periodici aggiornamenti
Gestione dei flussi (soprattutto attraverso ottimizzazione sei saldi dei c/c bancari): deve rispondere a una logica anticipatoria (e non su un processo di aggiustamento a consuntivo), cioè volta a governare in anticipo la situazione dei saldi bancari nell’immediato futuro, sia con riferimento ai singoli conti, che in totale.
 ->  Meccanismo di controllo feed-forward, proiettato ad anticipare gli eventi. (non mancando peraltro anche un controllo di tipo retroattivo incentrato sulla verifica a consuntivo e sulla validità delle previsioni effettuate).

Tratto da FINANZA D'IMPRESA di Alessia Chiovaro
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