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La trama de "La regina disadorna"

La storia d’amore impossibile tra il giovane missionario genovese Giacomo (entrato in seminario non per convinzione ma per sfuggire alle persecuzioni naziste) e Lucy, regina bambina di un’isola della Polinesia, dà l’occasione all’autore di ambientare tutta la prima parte del romanzo nella sua amata Genova. E’ a Genova infatti che nei primi anni del Novecento emigrerà dalla Sardegna la famiglia di Sascia (madre di Giacomo e protagonista di tutta la prima parte del romanzo), è qui che, negli anni Venti, lei si innamora di Paride, il più affascinante tra i carbuné (gli scaricatori di carbone del porto), è qui che nasce e vive Giacomo fino a quando, all’inizio degli anni Cinquanta, partirà per il Pacifico. E a Genova il giovane missionario torna alla fine di quel decennio, con la sua giovane sposa: appena approdato, troverà la morte proprio nel porto.

L’autore ci offre lo spaccato di mezzo secolo della Genova del porto e del commercio, una città dalle tante opportunità, dove l’iniziativa sembra permettere a chiunque abbia intelligenza pratica e una morale abbastanza elastica (anche alla giovanissima Sascia rimasta presto sola al mondo) di guadagnare grazie all’arte dell’arrangiarsi (con il contrabbando, la contraffazione, la prostituzione) e di trovare un proprio posto nel mondo.

Tratto da GENOVA NELLA LETTERATURA di Isabella Baricchi
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