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La popolazione mondiale

Dal momento della sua comparsa sulla Terra, la popolazione umana ha continuato a crescere, ora lentamente ora più velocemente, in seguito a fenomeni naturali, disponibilità di cibo, epidemie, sino a raggiungere e superare i sei miliardi. Tale aumento, al di là delle varie e contrastanti teorie sull’origine dell’uomo, mostra almeno un’evidenza: a migliaia e migliaia di anni in cui lo sviluppo della popolazione mondiale progrediva in termini mediamente costanti ma contenuti, ha fatto poi seguito, a partire dalla seconda metà di due secoli or sono, un aumento sempre più forte e contratto nel tempo. Basti pensare che, secondo almeno certe stime, la popolazione mondiale raggiungeva il miliardo di abitanti nel 1820 per toccare i 2,5 nel 1950, i cinque nel 1987, i 6 nel 1999.
A questo si può aggiungere che la popolazione mondiale non è distribuita in modo uniforme ed omogeneo: a zone vuote o scarsamente popolate, fanno riscontro aree in cui sono concentrate eccezionali masse di popolazione, e, come ovvio, gli aumenti più sensibili sono mediamente riscontrabili nelle aree già più fortemente popolate. 
I punti chiave della questione possono quindi ricondursi ad una serie di problemi relativi alla distribuzione della popolazione, ai motivi di tale contingenza, alle percentuali di incremento, ed alle previsioni sull’andamento del fenomeno.

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Filippo Amelotti
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