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Sanità internazionale

30 anni fa, i maggiori esperti mondiali della sanità avevano garantito che entro la fine del millennio le malattie infettive non sarebbero più state una minaccia per l’umanità: sono 15 milioni, ogni anno, le vittime di questa promessa disattesa. Pazienti insolventi muoiono, vittime del mercato, ancor prima che della malattia, perché chi non può pagare non ha diritto alle terapie, che costano troppo o addirittura non sono più in vendita per scarso interesse dei produttori.
La dolorosa forbice del 10/90 è la nota metafora che rappresenta oggi la situazione del mercato farmaceutico: il 90% della ricerca medica condotta nel modo riguarda solo il 10% della popolazione mondiale. Eppure, secondo il Global Forum for Health Research, basterebbe anche solo una variazione dell’1% per fare la differenza per la salute dei poveri del pianeta.

Il mercato farmaceutico è un mercato deformato, nel quale si è venuta a creare una situazione in cui la scelta terapeutica è sollecitata più da logiche di pressione pubblicitaria che da evidenza obiettiva sul piano medico. Questa deformazione sta solo peggiorando, con gravi implicazioni sul piano etico, man mano che i paesi ricchi assorbono una quota sempre più ingombrante del mercato globale.

Tratto da GEOGRAFIA POLITICA ED ECONOMICA di Elisa Bertacin
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