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Il controllo dello stato sulla documentazione archivistica

Il controllo dello stato sulla documentazione archivistica


Il ceto dirigente della destra storica mise a punto un progetto in base al quale veniva affidato allo stato l’amministrazione degli istituti deputati alla conservazione di memoria scritta e, più in generale, il controllo sulla trasmissione di documentazione archivistica. Riconoscersi come nazione significava, per lo stato unitario, indagare sulla propria storia, esaltare il proprio passato, recuperare le proprie tradizioni. Lo stato unitario non fu una creazione artificiale, improvvisa, fu una necessità di lunga mano apparecchiata. La documentazione archivistica poteva offrire una delle possibilità per verificare quanto lunga e complessa e tortuosa fosse stata quella preparazione. Prodotta da forme di organizzazione statale, tanto diverse e differenziate era segno evidente dei particolari ordinamenti istituzionali, che avevano attraversato, e per lungo tempo, il territorio italiano. Lo stato finalmente unitario non voleva negare queste particolarità, ma collocarle nel passato; così il patrimonio documentario è formato da memorie che appartengono alla religione della patria e che in quanto tali devono essere oggetto di culto. L’attività conservativa svolta da istituti archivistici oltre che circoscritta, fino a un certo periodo, a determinate zone territoriali, è stata altresì per lungo tempo diretta più a documentazione del passato che a quella del presente. Al nesso concettuale passato/presente hanno fatto rinvio, come già era accaduto per i progetti conservativi abbozzati e almeno in parte realizzati nella prima metà dell’800, quelli varati dalla seconda metà de secolo in poi. Passata è stata grosso modo considerata la documentazione prodotta o raccolta da varie forme di governo proprie ai vari ordinamenti istituzionali precedenti allo stato unitario; appartenente al presente, le carte che via via prodotte da uffici-organi statali, più non occorrono ai bisogni ordinari del servizio.

Tratto da GLI ARCHIVI TRA PASSATO E PRESENTE di Alessia Muliere
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