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I negoziati per la creazione di un nuovo ordine economico

Anche i negoziati per la creazione di un nuovo ordine economico iniziarono prima dell'entrata in guerra degli Usa. Roosevelt espresse la volontà di finanziare gli oppositori del fascismo, ma la situazione debitoria della Gran Bretagna rendeva complicata la questione, perciò fu introdotto il sistema del lend-lease, che prevedeva un risarcimento in quasi qualsiasi forma. 
Fino alla prima guerra il sistema monetario aureo aveva retto grazie a una serie di condizioni: flessibilità dei prezzi; grande mobilità di oro e capitali tra i paesi; impegno delle autorità monetarie a mantenere l'equilibrio delle bilance dei pagamenti con politiche dei tassi coerenti. Dopo la prima guerra mondiale tutto ciò venne meno e iniziò una grande tensione economica che culminò nella crisi del '29. Tra il '29 e il '32 il commercio mondiale calò del 63%, i prezzi dei manufatti si ridussero del 40%. Per questo si sviluppò l'idea che fossero necessari luoghi permanenti di incontro per concertare le politiche economiche. Sul nuovo ordine economico però Stati Uniti e Gran Bretagna avevano opinioni diverse: gli Usa volevano ricostruire un sistema di scambi aperto, mentre la Gran Bretagna riteneva prioritaria la sicurezza di una piena occupazione e la stabilità economica, raggiungibile attraverso la conservazione del sistema imperiale delle tariffe preferenziali. I negoziati arrivarono a un punto morto, quando Keynes abbandonò pur di non venire incontro alle richieste americane, che vincolavano gli aiuti all'abbattimento delle barriere commerciali e valutarie. Questa richiesta veniva per la paura che, una volta riconvertita la produzione, l'America sarebbe ripiombata nella depressione. Gli Stati Uniti avevano bisogno di mercati di sbocco per le loro eccedenze, anche se all'interno dell'amministrazione Roosevelt c'erano esperti con posizioni diverse, più favorevoli al coinvolgimento del Governo nella gestione dell'economia. Anche da parte inglese coesistevano orientamenti diversi: i conservatori erano favorevoli al mantenimento del sistema imperiale, ma Churchill vedeva di buon occhio il liberoscambismo. 

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