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Definizione di etnomusicologia di Jeff Titon


Spiega bene Jeff Titon (2003) «...l'etnomusicologia, viene solitamente definita come lo studio della musica nella cultura. Alcuni etnomusicologi ritengono che il proprio compito sia lo studio della musica come cultura, sottolineando il fatto che la musica è un modo per organizzare l'attività umana. Con il termine cultura noi non intenderemo “le arti dell’elite”, come si fa qualche volta. Piuttosto useremo questo termine nell'accezione degli antropologi: la cultura è un modo di vivere della gente, appreso e trasmesso attraverso secoli di adattamento al mondo naturale e umano. L'etnomusicologia è lo studio della musica nel contesto della vita umana.
Mi piace pensare all'etnomusicologia come lo studio delle persone che fanno musica. Le persone “fanno” musica in due modi: elaborano o costruiscono un concetto di musica, cioè un’idea di cosa essa sia (e cosa non sia) e di cosa produca; fanno o individuano dei suoni che essi stessi chiamano musica. Anche se percepiamo la musica come qualcosa “là fuori” nel mondo, la nostra reazione all'ascolto dipende dai concetti che associamo a quella data musica, e questi concetti derivano dalle persone (noi compresi) che condividono la nostra cultura. In altre parole, la gente “fa” musica in un proprio ambito culturale, associandovi un insieme di idee e di attività. Non saremmo neanche in grado di distinguere forme e strutture della musica, capire come le parti di un brano si combinino per formare un tutt'uno, se non facessimo assegnamento sull'idea che la musica debba essere organizzata e non sia affatto casuale, e se non imparassimo a fare musica sulla base di tali presupposti. Analizzare forme e strutture è una attività caratteristica di alcune culture del mondo, comprese quelle occidentali, ma in altre aree del pianeta la gente abitualmente non suddivide qualcosa di unitario in parti più piccole con intenti analitici.
In quanto studiosi della musica nella cultura, gli etnomusicologi si occupano a buon diritto della musica d'arte occidentale: cioè della tradizione di Palestrina, Bach, Beethoven, Verdi, Stravinskij e così via. Pur
con alcune recenti e notevoli eccezioni, tuttavia, gli etnomusicologi del Nord America si sono specializzati nello studio della musica al di fuori di questa tradizione. Essi conoscono bene i classici occidentali ma il loro interesse riguarda tutta la musica. Molti di loro hanno certamente eseguito per anni della musica piuttosto inconsueta per l'Occidente. Inoltre, poiché si interessano di qualcosa che va ben al di là della musica in sé (ed alcuni addirittura negano che esista qualcosa del genere), gli etnomusicologi non si ritengono meramente soddisfatti dall'aver soltanto analizzato e comparato forme, strutture, melodie, ritmi, composizioni e generi musicali. Al contrario, essi adottano punti di vista e metodi ripresi dall'antropologia, dalla sociologia, dalla critica letteraria, dalla linguistica e dalla storia per comprendere la musica in quanto espressione umana. In realtà, fino agli anni Cinquanta negli U.S.A. era più probabile trovare dei corsi di etnomusicologia nei dipartimenti di antropologia che in quelli di musica, mentre alcuni tra i fondatori ottocenteschi del nostro campo di studi erano psicologi. L'etnomusicologia, pertanto, è interdisciplinare, dal momento che combina elementi delle discipline artistiche, umanistiche e delle scienze sociali. In ragione di questo eclettismo metodologico e dell’apertura al mondo intero del campo d'azione, l'etnomusicologia ben si addice agli studenti delle facoltà umanistiche»

Si può anche dire che gli etnomusicologi cercano di documentare e comprendere i processi umani mediante i quali la musica viene IMMAGINATA, DISCUSSA e REALIZZATA, e quindi cercano di qualificare i suoni umanamente organizzati correlandoli ai comportamenti e alle idee veicolati nell’ambito degli specifici contesti culturali. Cercando di studiare individui e società di tutto il mondo gli etnomusicologi puntano a interpretare la musicalità umana nella sua pienezza, ricchezza e diversità.
Sulla base di queste definizioni, si può dire che studiare etnomusicologia in Sardegna significa analizzare e interpretare qualsiasi “far musica” (nei due “modi” indicati prima da Titon) si realizzi nell’isola.


Tratto da I MONDI DELLA MUSICA. LE MUSICHE DEL MONDO. di Elisabetta Pintus
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