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Tecnica di applicazione dei peloidi o lutoterapia

TECNICA DI APPLICAZIONE DEI PELOIDI O LUTOTERAPIA


E' superfluo ricordare che la lutoterapia, così come le altre terapie termali, deve essere praticata su prescrizione medica e sotto diretta sorveglianza del medico termale.
Il ciclo di fangatura consta di 12, 15 applicazioni con cadenza quotidiana e con un intervallo di una giornata dopo tre quattro fangature. La cadenza è annuale, raramente due volte l'anno e comunque con intervalli non inferiori ai tre mesi. Recentemente prende sempre maggiore importanza la tendenza ad associare la crenoterapia con altre  terapie fisiche in modo da sfruttare più compiutamente e potenziare l'effetto terapeutico, questo fatto ha comportato la necessità per gli Stabilimenti Termali a dotarsi di adeguate e sofisticate attrezzature idonee allo scopo; la cura termale deve essere praticata almeno per tre anni consecutivamente.

L'applicazione del fango in tutti gli Stabilimenti Termali avviene in cabine separate dove vengono racchiusi un lettino, una doccia ed una vasca da bagno, elementi che rappresentano l'elementare attrezzatura in grado da rendere comodo e pratico il trattamento con economia di tempo e di spazio; è infatti indispensabile che dopo la fangatura il paziente rimanga a letto per un certo tempo per completare la cosiddetta reazione; si è venuti quindi alla determinazione di costruire cabine doppie comunicanti in maniera di garantire un ciclo di trattamento con la possibilità di rotazione così, quando un paziente si trova a letto per la reazione, l'altro può affrontare la fangatura col tempo utile anche a provvedere alla pulizia degli ambienti.

La cura si pratica a digiuno con un intervallo di tre, quattro ore dal pasto è giusto prendere delle precauzioni in pazienti labili evitando il trattamento al mattino per evitare lipotimie e collassi; la metodica più razionale è quella che i pazienti assumano una modica quantità di cibo al mattino e che pratichino la seduta di fango terapia a distanza di due ore.

L'applicazione del fango deve essere fatta da personale qualificato (fanghini diplomati), consiste dapprima nello stropicciare il fango sulla cute della regione indicata seguito dall'applicazione di uno strato di circa 5-10 cm  alla temperatura di 40°-47°C. La durata della fangatura si aggira attorno ai 15-25 minuti e per superfici limitate  anche ai trenta minuti; al termine il paziente viene lavato nelle vasche con acqua termale alla temperatura di 37°-40°C ed asciugato con biancheria ruvida e calda; segue il soggiorno a letto ben coperto per circa un'ora nella cabina di reazione.
Dopo la cura è vietato  come è logico bere bevande ghiacciate.
 
Modalità di applicazione
1° Fango generale (a tutto corpo) l'impacco copre tutto il corpo ad eccezione del collo, della testa e di un arto superiore.
2° Fango parziale: impacco di uno solo dei quattro arti dalla radice alla estremità.
3° Fango a mezza vita (a mezzo corpo): impacco longitudinale con copertura dell'emisoma.
4° Fango addominale: impacco a larga cintura comprendente la regione lombare ed addominale.
Esistono inoltre altre modalità di fangatura che prevedono ad esempio l'immersione dell'arto o di un segmento di questo in appositi recipienti un pò come si procede per la paraffinoterapia; si chiameranno a seconda della metodica adottata, fango in cassetta, fango in mastello, oppure fanghi in buca; in questo caso il paziente viene immerso in posizione eretta in particolari buche da cui il paziente emerge con la testa e con la parte superiore del torace.

Tratto da I PELOIDI di Stefania Corrai
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