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L’igiene mentale e i disturbi psicopatologici della vecchiaia


Depressione (30%) necessità di prevenzione anche perché è molto alta la frequenza di suicidio; prendere in considerazione alcuni fattori di rischio tra cui aumento della vulnerabilità per una modificazione del metabolismo, la grande frequenza di eventi di separazione o perdita (morte di persone care, allontanamento dai figli, povertà, peggioramento delle condizioni economiche, cambiamento di abitazione), concomitanza con disturbi fisici (percezione del corpo che cambia e diventa meno efficiente, bello, forte), perdita di efficienza psichica, perdita di autosufficienza (non riesce a mantenere un’immagine di sé soddisfacente), l’effetto di questi eventi è sempre mediato dal particolare significato che assume per il soggetto (legami con i vissuti personali e il passato). Stati confusionali transitori (possono passare inosservati per la breve durata), probabilità che capitino aumenta con fattori di rischio (anche episodi banali come febbre, effetti collaterali per farmaci, associazione con stati d’animo d’angoscia e depressione, per es. trovarsi in un ambiente non familiare o ricovero in ospedale, in una zona lontana dalla propria abitazione). Spesso sono considerati dai familiari come inizio di demenza, atteggiamento iperprotettivo o di sfiducia verso l’anziano, con effetti negativi. Demenze: fattori di rischio principali sono il rifiuto e l’abbandono; in particolare il rapporto con il proprio corpo che influisce sull’equilibrio psichico; è un aspetto che accomuna gli anziani con adolescenti, però qui sensazioni di difficoltà, fatica, impaccio motorio, decadimento fisico; con l’età diminuiscono le occasioni di piacere (scambi affettivi, sessualità). Le trasformazioni fisiche della vecchiaia provocano una rarefazione dei rapporti interpersonali (vergogna per il proprio corpo che non risponde più ai canoni di bellezza, paura di essere rifiutati), questo favorisce il ripiegamento su se stessi di tipo depressivo, ipocondriaco, trascuratezza igiene e abbigliamento, abuso alcol. L’isolamento è il fattore di rischio più importante di tutta la patologia anziana. I primi sintomi di demenza sono depressione, perdita della capacità di ricordare i nomi propri, impoverimento linguaggio (attivo e passivo), acalculia, legge di Ribot (i ricordi sono persi da quelli più recenti), perdita della capacità di riconoscere parti del proprio corpo, riconoscimento persone.

Tratto da IGIENE MENTALE. PSICHIATRIA E PREVENZIONE. di Antonella Bastone
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