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La rinascita dei generi nel cinema


Nella divisione tipica dei generi si riconoscono le potenzialità proprie del cinema italiano della bottega rinascimentale, il successo di un’opera è dato dal lavoro integrato di tutti coloro che apportano qualcosa al film, dagli operatori agli scenografi, la scomparse dei generi nel periodo del dopoguerra ha portato ad un forte impoverimento tecnico. Con un film con la Magnai Davanti a lui tremava tutta Roma (Gallone, 1946) si rilancia il melodramma e tutto il filone che si collega alla tradizione operistica. Fino agli inizi degli anni cinquanta la critica respinge il “filmelodramma” inizierà a prenderlo in considerazione quando la qualità delle regie e della recitazione inizierà a diventare rilevante. Da sottolineare il Carosello Napoletano (Giannini, 1053) che attingendo al repertorio della canzone popolare campana realizza un’opera originale e significativa. Bisogna soffermarsi sul ruolo di Raffaello Matarazzo per quanto riguarda l’evoluzione del melodramma in chiave moderna, integrando al melodramma aulico elementi popolari.


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