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La costruzione di identità e relazioni



Nel discorso si riflettono e costruiscono le identità dei partecipanti e le relazioni che ne conseguono. La costruzione di identità relativa ai media ha a che fare con i partecipanti allo scambio nella comunicazione mediale: il pubblico-destinatario, i reporter (giornalisti, presentatori, conduttori) e i personaggi che popolano i diversi prodotti mediali (politici, esperti ecc..). Un esempio particolarmente efficace è costituito dal giornale: la testata manifesta una “voce” propria, una propria identità, che la rende riconoscibile e diversa dalle altre. L'immagine di sé che il giornale costruisce è un carattere che determina il suo successo presso il pubblico di destinazione. Pubblico che a sua volta può dirsi “costruito” dalla testata, in quanto determinate scelte espressive – oltre che ideologiche-selezionano un certo tipo di lettore invece che un altro. Uno degli assunti di base della CDA è che le relazioni create attraverso i media siano tali da legittimare e rafforzare marcate disparità di potere tra gli attori sociali.

Centro deittico e pronomi

All’interno di un testo vi sono riferimenti personali, spaziali e temporali che per essere interpretati richiedono la conoscenza di condizioni contestuali. Questi elementi (io, tu, prima, durante, dopo, qui, lì, vicino, lontano, ecc.) sono chiamati deittici e cambiano al cambiare della scena in cui si svolge lo scambio discorsivo. Tali elementi, perchè possano ricevere un'interpretazione, devono essere vincolati al contesto di riferimento dato che il referente è variabile.

Struttura enunciativa
Nel testo della comunicazione mediale (che non avviene faccia a faccia) sono rintracciabili i simulacri dei partecipanti all’interazione. Non avremo dunque locutore e allocutario, ma enunciatore ed enunciatario.
Autore e destinatario proiettano nel testo rispettivamente se stesso e l’altro.
L’enunciato contiene delle marche formali che manifestano l’enunciazione, dove per enunciazione s’intende il complesso della situazione (linguistica ed extralinguistica) nella quale l’enunciato viene prodotto.
In base a queste di può riconoscere l’atteggiamento dei protagonisti nei confronti di quanto detto:
- distanza o partecipazione, a seconda della prossimità all’io-qui-ora o delle strategie di attenuazione del coinvolgimento (hedges);
- trasparenza e oggettività, con il parlante-enunciatario del tutto assente dal discorso;
- complicità con il destinatario, in cui l’enunciatario è costruito come un coautore, a cui viene spesso data la parola

Mitigazione, modalità, hedging
Per attenuare o modulare la forza di un enunciato si possono utilizzare dei mezzi linguistici, gli hedges. Si tratta di elementi lessicali e locuzioni (quasi, in un certo senso, per modo di dire, ...) o costruzioni sintattiche (verbi modali o epistemici, uso del condizionale o del futuro, ...) che attenuano la forza illocutiva di determinate asserzioni. Anche la cancellazione dei deittici (l’ego ad esempio si cancella attraverso forme impersonali, passive, frasi incassate sotto espressioni evidenziali) opera in questo senso.
Altre forme di deresponsabilizzazione sono i passivi e le nominalizzazioni, che nascondono le fonti del discorso e danno un’aura di oggettività.

Polifonia
Ogni testo si può considerare in rapporto con altri testi, perché non può prescindere dal contesto sociale e culturale. Non è necessario che queste relazioni siano palesemente evidenziate da un meccanismo di citazione. La citazione è infatti la forma più esibita di dialogismo e può rispondere a differenti funzioni. Nel testo giornalistico, il lasciar parlare gli altri, le fonti, permette di avvalorare le notizie sollevando il giornalista dalla responsabilità del suo discorso (il che può spingerlo anche a interpretazioni, ipotesi, prese di posizione). Il virgolettato inoltre ha una funzione attrattiva e di maggiore immediatezza.

Conduttore, esperto, pubblico
Nei programmi di informazione mediatica, il dialogo è costituito non soltanto dalle interviste preparate ma anche dalle telefonate in diretta che sono state selezionate in precedenza, come rivela la presentazione del conduttore, che anticipa scarne notizie biografiche sulla persona che parlerà di lì a poco.

Tratto da IL DISCORSO DEI MEDIA di Sara Consonni
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