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Citochine che regolano l'immunità innata: chemochine

Le chemochine rappresentano una grande famiglia di citochine strutturalmente omologhe e in grado di stimolare il movimento dei leucociti direzionandone la migrazione dal circolo ai tessuti. Nell'uomo sono state identificate circa 50 chemochine, tutte strutturalmente simili. Queste possono essere raggruppate in quattro sottofamiglie sulla base del numero e della posizione dei residui di cisteina N-terminali responsabili di ponti disolfuro: le chemiochine CC, in cui i primi due ponti disolfuro sono adiacenti, le chemochine CXC, in cui gli stessi residui sono separati da un amminoacido, le chemochine C, possiedono un solo residuo di cisteina e le chemochine CX3C, che hanno due residui di cisteina separati da tre amminoacidi. I recettori per le chemochine sono caratterizzati dalla struttura ad α-elica transmembrana e dall'associazione funzionale alle proteine G. Dopo aver legato la chemochina, questi recettori inducono la sostituzione della guanosina difosfato (GDP) con il GTP. Una volta associata a GTP, la proteina G può attivare una varietà di enzimi intracellulari che regolano l'organizzazione del citoscheletro e l'affinità delle integrine. Sono stati identificati 10 diversi tipi di recettori per le chemochine CC (denominati da CCR1 a CCR10) e 6 diversi tipi di recettori per le chemochine CXC (denominati da CXCR1 a CXCR6) ma questo elenco è quasi sicuramente destinato ad allungarsi. Comunque, le chemochine coinvolte nelle reazioni infiammatorie sono prodotte da leucociti in risposta a stimoli esogeni, mentre le chemochine che regolano il traffico cellulare attraverso i tessuti sono prodotte costitutivamente da diversi tipi cellulari presenti negli stessi tessuti. Tutte queste chemochine svolgono funzioni molto importanti come: il reclutamento delle cellule deputate alla difesa dell'ospite nel focolaio infiammatorio inducendo un aumento dell'affinità delle integrine per i loro ligandi , regolano la migrazione di linfociti e leucociti attraverso i tessuti linfoidi periferici e, inoltre, sono coinvolte nello sviluppo di diversi organi non linfoidi, infatti, si è visto che in topi mutanti per il gene che codifica CXCR4 si presentano alterazioni del cuore e del cervelletto.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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