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Tolleraza dei linfociti B

I linfociti B immaturi che riconoscono con elevata affinità un antigene self presente nel midollo osseo vengono eliminati oppure vengono indotti a modificare la loro specificità. Se le cellule B riconoscono antigeni self che sono presenti ad alte concentrazione nel midollo osseo, attivano i geni RAG1 e RAG2 ed esprimono nuove catene leggere delle immunoglobuline, per poi acquisire una nuova specificità. Questo processo è chiamato editing recettoriale e rappresenta un importante meccanismo per la definizione di un repertorio di linfociti B maturi privo di cloni autoreattivi. Se il processo di editing fallisce i linfociti B immaturi autoreattivi vengono eliminati per apoptosi. Nel caso, invece, l'interazione con un antigene self sia bassa le cellule B vanno in anergia piuttosto che alla morte. Tutti questi processi avvengono nella tolleranza centrale dei linfociti B. Invece, nella tolleranza periferica, tutti i linfociti B che riconoscono antigeni self nei tessuti periferici in assenza di cellule T helper specifiche possono essere inattivati o eliminati per apoptosi. Infatti, l'incontro con antigeni self riduce la sopravvivenza delle cellule B e ne promuove la morte a seguito dell'attivazione della via mitocondriale dell'apoptosi. Inoltre, i linfociti B che incontrano antigeni self nei tessuti periferici perdono la capacità di migrare nei follicoli linfoidi e quindi la capacità di essere attivati a produrre anticorpi. Un probabile meccanismo responsabile dell'esclusione follicolare è costituito dal fatto che l'interazione cronica a un antigene determina una riduzione dell'espressione del recettore CXCR5, che è normalmente coinvolto nel reclutamento dei linfociti B naive all'interno dei follicoli. Le cellule che vengono escluse dai follicoli non ricevono segnali adeguati e muoiono. L'incontro di un linfocita B anergico con un linfocita T helper determina invece la loro morte mediata dal FasL espresso dai linfociti T. Comunque, bisogna ricordare, che tutti questi meccanismi contribuiscono all'omeostasi, ossia al mantenimento costante del numero di cellule del sistema immunitario.

Tratto da IMMUNOLOGIA CELLULARE E MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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