Skip to content

Livelli della mente di Newell


Per suffragare questa tesi Newell ha successivamente descritto questi sistemi individuando tre diversi livelli (descrizione che quindi indirettamente descriveva la struttura della mente): il livello della conoscenza, il livello sintattico e il livello fisico.
Da qui è scaturita la tesi delle realizzazioni multiple: le rappresentazioni che utilizzano gli stessi codici denotativi ma vengono manipolate da strutture fisiche diverse portano inevitabilmente a meccanismi di costruzione della soluzione diversi.
Si riflette cioè sul fatto che l’architettura della struttura che veicola una informazione e che utilizza dei codici specifici possiede in sé un effettivo contenuto semantico. Insomma alcune strutture fisiche che codificano strutture di simboli possono svolgere il ruolo di causa del comportamento intenzionale di un sistema.
Ma in maniera ancora più sottile, si riflette non solo sulla dipendenza dell’informazione dall’architettura del mezzo che la veicola, ma anche sul fatto che i codici stessi sono psicologicamente reali ossia assumono “materialità” perché strettamente legati ad un “hardware”.
I tre livelli  di Newell sono stati anche considerati da altri studiosi come autonomi e irriducibili l’uno all’altro perché considerati come livelli di spiegazione.
In definitiva anche il “metodo dei modelli” è risultato incapace di trovare sempre corrispondenze tra biologia e sistemi algoritmici. Le pecche più grandi di questa impostazione sono l’anti-olismo, quindi la tendenza a creare sistemi “parziali” e il disinteresse verso l’importanza che i fattori emotivi ricoprono nell’influenzare i processi cognitivi.

Tratto da INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Carlo Cilia
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.