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Rappresentazione artificiale della conoscenza. Reti semantiche



Si è visto che la logica, nonostante sia molto potente ed efficace nella destrutturazione degli enunciati e quindi nella loro analisi dettagliata, risulta in realtà insufficiente soprattutto per il fatto che la logica come strumento per la rappresentazione della conoscenza risulta poca strutturata, ossia formatala tanti enunciati che risultano in ultima analisi indipendenti l’uno dall’altro.
Per questo motivo sono state sviluppate le “reti semantiche”. Una rete semantica è solitamente un grafo orientato. Come ogni grafo, sono formate da nodi che possono essere di diverso tipo. Per fare un esempio facilmente comprensibile, possono esistere nodi che corrispondono a concetti generici (quali animale, mammifero)  e nodi che corrispondono invece a concetti individuali (che rappresentano cioè individui specifici come Pluto, Mario). Chiaramente esistono poi diversi modi di relazione tra questi concetti. Le relazioni vengono rappresentati attraverso archi:
Archi di sussunzione: Un concetto (A) può ad esempio essere sussunto da un altro (B); questo significherà che A è un sottoconcetto di B o sussunto da B, nonché B è un superconcetto di A.
Archi attributivi di un concetto generico: un attributo di un concetto generico è caratterizzato per mezzo di un altro concetto. Ad esempio nel caso di “animale domestico”, l’attributo “padrone” è caratterizzato per mezzo del concetto “essere umano”.
Archi di istanziazione: collegano un concetto individuale (Mario) ad uno generico (umano). Mario è un istanza di umano.
Archi attributivi di un concetto individuale: seguono lo stesso criterio utilizzato per i concetti generici. Nel caso dell’individuo “Pluto” l’attributo “padrone” è soddisfatto dall’individuo “Mario”.

Tratto da INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Carlo Cilia
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