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Estetica del freaks show


La sequenza successiva inizia subito con un’inquadratura il cui contenuto figurativo è in grado di significare immediatamente la dislocazione dell’osservazione enunciazionale all’interno del baraccone di una fiera paesana situata all’estero (fuori dall’Inghilterra): la scritta in francese e quindi i discorsi dei banditori anaforizzano le supposizioni di Carr Gomm, ascoltate nella sequenza precedente: il rapito non è più in Inghilterra.
È la prima volta che lo spettatore può assistere in maniera completa alla strategia presentativa di Bytes: in particolare, a parte la rotazione espositiva che chiede a Merrick (simile a quella vista da Treves e poi richiesta in sede di conferenza), si nota come Bytes vuole che un traballante Merrick salga su un piedistallo. Tale piedistallo ha la funzione di preallestire la solennità del discorso di Bytes sul destino infausto dell’Uomo Elefante. Fatto sta che Merrick è talmente debole che cade subito dal piedistallo alle prime parole di Bytes; costui si mette a bastonarlo, in modo da indurlo a rialzarsi, ma invano. il pubblico attorno è tanto schifato di fronte a un atteggiamento così inumano che sputa addosso a Bytes.
Bytes è certo crudelmente arrabbiato del fatto che il suo talentuoso aborto di natura stecchi nel momento più solenne, ma cerca di risolvere al più presto la situazione proprio perché sa il suo mestiere, ossia che la carica spettacolare delle esibizioni dei freaks può disinnescarsi per un difetto nel tono nella rappresentazione.

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