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Il Club del Silenzio


Il Club del Silenzio è una sorta di camera di decompressione dall’uscita dal sogno e il luogo dove la focalizzazione Betty e la focalizzazione Rita giungono a toccarsi. Si noti, tra l’altro, che una delle telefonate mafiose aveva come sfondo proprio delle decorazioni architettoniche repe-ribili anche nel teatro; parallelamente è Rita che chiede, per amore, che Betty l’accompagni alle due di notte in un posto, ossia il Club: colpe omicide e rapporto amoroso possono reincontrarsi, amalgamarsi, corrispondersi nello stesso luogo.
Il Club del Silenzio è quello in cui le illusioni sceniche sono tutt’uno con l’inemendabilità delle registrazioni: come in Lost Highway, il dispositivo di registrazione viene presentato come omologo alla memoria, ma il film interiore, lo spettacolo allestito dalla mente, amalgama fatti vissuti con fantasie ad hoc in grado di riaggiustarli, di renderli accettabili. Il banditore dello spettacolo non è che il “mago dei sogni” che ne svela i trucchi; nel contempo, mostra il suo potere, quello di scatenare delle sollecitazioni fino al risveglio della dormiente: il corpo di Betty viene avvinto da forti sussulti. Se in quel club si custodisce il silenzio necessario ai sogni, non meno esso esibisce il suo potere. Nel teatro del Silenzio vanno in scena artisti che hanno una parte già scritta, una voce già prestata, un suono strumentale già consegnato; la loro libertà espressiva è fallace, tutto è già stato storicamente attestato.

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