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La famiglia Packard


Per quanto concerne quest’ultimo punto, vediamo, ad esempio, che la famiglia Packard rappresenta l’avarizia, l’inganno, la dissimulazione (saper non essere), la determinazione spietata (saper-fare incoativo inserito in una suite modale dominata dal volere), la disillusione dei sentimenti amorosi, il ritrarsi da un insanabile scontro tra l’intensità delle proprie emozioni e una forte esigenza autoprotettiva. Questa difesa del patrimonio e del sé a tutti i costi caratterizza soprattutto Catherine e la coppia antagonistica formata dal fratello Andrew Packard e da Thomas Eckhardt (P. 21), ma ne viene coinvolta la stessa Jocie (moglie di Andrew). Infatti, pur dimostrando una sensibilità maggiore (vedi la sua decisione di sospendere il lavoro nella segheria la mattina successiva il ritrovamento del cadavere di Laura), Jocie oramai appartiene allo spietato mondo degli uomini d’affari privi di scrupoli e per tenersi a galla deve agire contronatura, cadendo in una profonda melanconia. La sua figura contribuisce a tematizzare il conflitto interiore e il rimorso. La sua relazione con lo sceriffo Truman sarà sempre in bilico tra un sogno di possibilità di fuga (emancipazione dalla malvagità dell’ambiente in cui è cresciuta) e il dover essere una semplice evasione. L’ambiguità che la caratterizza come personaggio è appunto determinata dallo scontro tra una reale volontà di emancipazione e l’impotenza nei riguardi del gioco in cui è stata rinchiusa. Di tutto questo ci viene fornita una suggestiva immagine (P. 23): costretta ad opporsi a chi ama (Truman) e stima (Cooper), muore senza spiegazione mentre sta puntando la pistola contro i due (implora anche il perdono di Henry). Attraverso una installazione proiettiva su Cooper, vediamo il colpevole, Bob, e il volto di Jocie come imprigionato nel legno di un mobile mentre lo contorce, gridando. L’ineluttabilità della condizione di Jocie viene così sanzionata da questa “cattura” del soprannaturale. Truman si ritrova a sua volta impotente (“Adesso siamo caduti in un incubo” - Truman, p. 23), e cade in una profondissima depressione (solo a Cooper sarà concesso di andare a recuperare la sua amata Annie nel regno del soprannaturale).

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