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La relazione tra Diane e Kesher


Nel portato di quanto abbiamo appena rilevato vi è anche un ulteriore chiarimento della relazione tra Diane e Kesher, entrambi convocati a rispondere del proprio destino. Nel rovesciamento dei ruoli operato dal sogno si costruisce contemporaneamente un rafforzamento di parallelismi tra le traiettorie narrative dei diversi attori. Ecco, per esempio, che Kesher viene punito per aver sedotto Camilla, giovandosi del suo ruolo di regista; viene infatti tradito dalla moglie con il primo venuto (un pulitore di piscine), il che irride anche il suo status. Kesher soprattutto si deve allontanare da casa, come deve fare Diane nei giorni precedenti e immediatamente successivi all’esecuzione dell’omicidio di Camilla. Il dato ermeneuticamente più rilevante è che Kesher finisce in un hotel piuttosto fatiscente, il Park Hotel, nient’affatto corrispondente al suo tenore di vita. Qui viene avvertito dal gestore che coloro da cui stava scappando (il clan mafioso dei fratelli Castigliane) sanno dove si trova. Ora, i locali di questo hotel assomigliano moltissimo a quelli che sono stati teatro di alcune delle telefonate mafiose (seq. 8). Il fatto che la selezione del numero si riducesse a due cifre, parrebbe indicare che tali telefonate afferivano a una rete interna, come quelle che connette le camere di un albergo. Di fatto, tutto lascia pensare che il Park Hotel giochi nel passato di Diane un qualche ruolo visto che è riflesso dai rapporti simmetrici/asimmetrici che il sogno adibisce. Facile immaginare che in un hotel così lercio e decadente, si tragga profitto da camere affittate a ore per attività di prostituzione.
Un aspetto rilevante da cogliere nella costruzione enunciazionale è l’improvviso uso sistematico della dissolvenza incrociata a partire dalla sequenza 36, ovvero quando Betty e Rita giungono a Sierra Bonita. Tale uso definisce un blocco di sequenze (dalla 36 alla 38 compresa), in cui la pista dell’enunciazione concorrente (quella retta da Rita) pare trovare un suo definitivo dead point nel ritrovamento del cadavere di Diane Selvyn; è come se il sogno tagliasse dal suo interno la possibilità di risalire al piano di realtà opportunamente rifigurato. Si assiste con ciò a una sorta di fluidificazione enunciazionale (le dissolvenze) che si contrappone alla crisi di Rita, la quale si ritrova sempre di più nell’epicentro di qualcosa di terribile. Sul piano dell’enunciato sappiamo come la sua angoscia e la sua dipendenza divengono il terreno favorevole per Betty, che può vedere ripagato il suo aiuto fino alla (ri)sperimentazione di un’intimità sessuale (seq. 38).

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