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Percorsi passionali


La decima sequenza segna una tappa decisiva nella vita di Merrick e prospetta contemporaneamente un ridisegnamento del profilo enunciazionale rispetto alle assiologie in campo. Proprio per questa ristrutturazione complessiva delle tensioni narrative e delle prospettive enunciazionali, la decima sequenza si presenza particolarmente complessa e ar-ticolata, tanto da poter essere suddivisa in diverse sottosequenze. Gli osservatori installati nell’enunciato sono tre (Treves, il direttore dell’ospedale Carr Gomm, e l’infermiera Nora) costruendo una polifonia di valorizzazioni in tensione reciproca e rispetto alle quali l’enunciatario si trova coimplicato ora nell’una ora nell’altra, in ragione di una diversa isotopia del percorso narrativo. Vediamo.
Nella seconda sottosequenza vediamo Treves nelle cucine dell’ospedale chiedere qualcosa da mangiare e poi accingersi a portare il cibo a Merrick. Viene fermato però da Carr Gomm che, prima ironizza su quanto Treves sta facendo, poi ordina alla cameriera Nora di portare il piatto con il cibo al paziente nella sala d’isolamento (facendo capire al collega dottore di sapere già tutto); infine, invita Treves ad entrare nel suo ufficio per una discussione. Gli assi fondamentali di quest’ultima vertono su due sanzioni dell’amministratore:
a. la prima è l’impossibilità di detenere dei segreti in un luogo pubblico quale un ospedale;
b. la seconda il divieto della struttura che dirige ad occuparsi di malati incurabili.
A quel punto la programmazione modale di Treves è sconvolta, ma questi reagisce abilmente cercando di destabilizzare la competenza del suo superiore: agisce perciò sulla sua curiosità, chiedendo se vuole conoscere il suo paziente.
Anche se il film aveva lasciato intravedere qualche tratto attoriale di Merrick è solo con questa inquadratura che lo spettatore ha pieno accesso al suo volto deforme, all’atonia dei suoi tessuti. All’applauso riservato dai medici alla visione clinica del corpo di Merrick (conferenza di Treves), si sostituisce qui il grido inconsulto della cameriera che lascia cadere a terra il piatto che stava portando.
Il tranello discorsivo porta a ri-attualizzare enunciazionalmente una reazione “orripilata” nel mentre il film ha già in memoria una moralizzazione di questa risposta emotiva. Inoltre, la reazione intimidita di Merrick e il suo trarre a sé il lenzuolo come per coprire la nudità del busto, sembrano configurare un comportamento alquanto coscienzioso e socialmente “informato”.
Uno stacco ci mostra come le grida inarrestabili dell’infermiera giungano nell’ufficio dell’amministratore, peraltro senza sorprendere più di tanto i due interlocutori che, pur sotto punti di vista diversi, hanno perfettamente compreso cosa è successo. Treves si precipita verso la stanza di Merrick, mentre Carr Gomm commenta sommessamente: “The Elephant Man”: la fama del suo aspetto terrificante era già risaputa dal direttore.

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