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Teoria della comprensione e competenza lessicale nella filosofia del linguaggio


Marconi vuole definire una teoria della comprensione che faccia a meno della nozione di significato. La sua idea è estendere la nozione chomskyana di competenza da un piano sintattico a quello semantico. Si potrà parlare di competenza semantica, capacità di connettere parole e mondo.

Tale competenza si realizza a differenti livelli: la competenza strutturale, la capacità di costruire frasi ben formate con una semantica corretta; e la competenza lessicale, la capacità di orientarsi nel lessico di una lingua in modo da saperla usare. Di essa si distinguono due componenti: la competenza inferenziale, quella parte della competenza che connette tutte le parole del lessico in una “rete semantica”; la competenza referenziale, la capacità di associare oggetti a suoni.

Tale suddivisione trova conferma empirica in diversi dati ed esperimenti neurofisiologici: è possibile riconoscere un oggetto di cui viene fatto il nome, ma non saper dire nulla di esso, oppure parlare di un oggetto senza essere in grado di riconoscerlo in mezzo ad altri. Persone che, a seconda dei danni cerebrali, mancano di competenza referenziale o inferenziale, sono la dimostrazione vivente di come questi due tipi di capacità siano in parte autonome.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO di Domenico Valenza
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