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La competenza linguistica del locatore: lo speaking


La competenza del locatore non riguarda solo la grammaticalità delle frasi, ma anche la loro appropriatezza. Al soggetto impegnato nell’apprendimento di L2 non basta possedere una competenza linguistica. Questa deve essere integrata da una competenza comunicativa che gli consentire di selezionare tra tutte le espressioni grammaticali a sua disposizione quelle forme che rifletteono in modo appropriato le norme sociali che governano il comportamento in situazioni specifiche.

Alla nozione di frase si affianca quella di enunciato. Il parlante nella pratica comunicazione non produce frasi (sentences), ma enunciati (utterances). Secondo la distinzione codificata da Widdowson sono posti come obiettivi sia la correttezza formale del codice (usage) sia l’appropriatezza dell’uso nelle interazioni sociali (use).

L’allievo deve sapere, secondo i parametri posti da Hymes, quando parlare e quando tacere, e riguardo a cosa parlare, a chi, quando, dove e in che modo. Per descrivere analiticamente questa competenza si fa riferimento al modello elaborato da Hymes e denominato SPEAKING sulla base delle iniziali dei suoi componenti primari: Situation, Participants, Ends, Act sequences, Key, Instrumentalities, Norms, Genres.

Il modello amplia il modello di Jakobson introducendo componenti che consentono di affinare l’analisi. Si veda, ad esempio, la suddivisione dei partecipanti in quattro categorie: parlante, mittente, ascoltatore/ricevente, destinatario. Esso riflette gli sviluppi accomunati dall’interesse verso la funzione comunicativa del linguaggio. Di questi alcuni appaiono determinanti ai fini della prassi didattica.

Tratto da INTRODUZIONE ALLA LINGUISTICA APPLICATA di Domenico Valenza
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