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Alfabeto empirico in pedagogia: gioco


Gioco: esso costituisce un esperienza totalizzante, in grado di appagare, il bisogno di fare, di conoscere e di sperimentare, il bisogno di montare e smontare la realtà, modificando creativamente l'ordine delle cose. La variegata morfologia del gioco il suo essere contemporaneamente libero e controllato, adattivo e trasgressivo, individuale e di gruppo, offre ai bambini una straordinaria ricchezza di sollecitazioni cognitive, emotive e sociali.  
In tale prospettiva, il gioco implica la dimensione cognitiva ed emotiva.
- La dimensione cognitiva: il gioco si afferma come un insostituibile strumento di attivazione dell'intelligenza consentendo al bambino di sperimentare una serie di funzioni cognitive irrinunciabili:
1. la funzione esplorativa si soddisfa attraverso la manipolazione degli oggetti e l'osservazione dei movimenti;
2. la funzione costruttiva, capace di dare via libera all'esigenza di fare da sé, di acquisire autonomia e competenza di pensiero e di azione, a diretto contatto con la realtà;
3. la funzione comunicativa, attraverso la quale il bambino perfeziona i suoi linguaggi verbali e non verbali, aprendosi a nuovi orizzonti di relazioni con i coetanei e con gli adulti;
4. le funzioni creativa ed inventiva, grazie alle quali il bambino ha la possibilità di modificare, trasfigurare e reinventare la realtà, di scomporla e di progettarla in un processo costruttivo.
- La dimensione emotiva-affettiva: si tratta ad una dimensione che fa riferimento alla funzione simbolica del gioco. Attraverso il gioco simbolico del fare finta di il bambino ha modo dimettersi nei panni di un altro. Egli sperimenta in tal modo esperienze di decentramento affettivo, relazionale e cognitivo, nel corso delle quali, uscire dal proprio mondo, comprende l'esperienza affettiva dell'altro e scoprire la ricchezza del confronto e dello scambio, allo stesso tempo, il gioco simbolico, svolge un efficace azione diagnostica e terapeutica, rispetto a situazioni di disagio emotivi e relazionale che, proprio attraverso giochi di drammatizzazione, trovano l'opportunità di essere rappresentate e quindi elaborate e risolte.
Il gioco, dunque ricopre un ruolo irrinunciabile per l'identità personale, per la promozione dell'autonomia e per l'ampliamento degli scambi sociali affettivi e relazionali. La consapevolezza pedagogica della funzione educativa e creativa del gioco comporta una progettazione dei contesti di vita dell'infanzia (casa, scuola, città) che preveda spazi specifici, opportunamente pensati e organizzati per favorire la libera espressività ludica. Ci si riferisce a spazi domestici e scolastici, a ludoteche e palestre, a giardini attrezzati e campi gioco.

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