La funzione sintetica dell’Io nelle psicologie del '900

Secondo le diverse psicologie del ‘900, l’Io avrebbe anche una terza funzione (oltre a quelle di generare regolarità e di percepire le differenze): la tendenza alla sintesi, alla “coerentizzazione” complessiva.
Questa ricerca di coerenza persegue l’organicità dell’insieme delle rappresentazioni dell’Io . funzione sintetica dell’Io.
L’Io avrebbe la necessità di rendere coerenti e di integrare non solo gli schemi cognitivi ma anche vari livelli di attività e di personalità.
L’uomo ha la necessità di non introdurre contraddizioni (principio di non contraddizione) e questo è uno degli aspetti della funzione sintetica dell’Io, anche se non ne esaurisce il significato.
Secondo la “teoria implicita della personalità” di Heider, deve esistere una coerenza tra l’aspetto cognitivo, emotivo e comportamentale (da cui deriva anche il principio morale della coerenza).
Quando invece queste parti presentano una dissociazione, si parla di schizofrenia o comunque di patologia.
Ma questa funzione è un riflesso della struttura mentale universale (e come tale va assunto come un  dato di partenza indiscutibile) oppure è un elemento condizionato storicamente e socioculturalmente?
È certamente una tendenza molto presente nella nostra cultura. Ha una radice universale in quanto nasce dall’urgenza affettiva (quella del bambino) di generare prevedibilità nei confronti dell’.ambiente, ma senza che ci siano ancora delle risorse cognitive tale da consentire di tener conto della complessità e della non linearità degli eventi. Ma anche in questo caso si tratta della generale e fondamentale tendenza dell’Io a creare regolarità e coerenza.
Anche se tutta la psicologia del ‘900 riconosce la funzione sintetica dell’Io, è ancora argomento di discussione se essa sia innata oppure se dipenda dai modelli di cultura, dagli schemi socioculturali, dall’ambiente e, in questo caso, in che misura.