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Il tempo del purgatorio



Il purgatorio si costituisce come spazio e tempo tra il secolo III e la fine del secolo XII: è l'evoluzione della credenza cristiana nella possibilità di riscattare certi peccati in certe condizioni dopo la morte. Credenza attestata nella liturgia e nelle epigrafi delle iscrizioni funerarie, che all'inizio appare solo in certe pratiche come le preghiere per i morti e l'insieme degli atti in favore della salvezza dei defunti, presto chiamati suffragi. Solo in seguito i teologi ne cercano i fondamenti nelle scritture. Nella bibbia compare in 4 testi secondo le interpretazioni: nell'AT, per il sacrificio di Giuda Maccabeo – nel NT:  matteo che parla di remissione dei peccati, la 1a epistola di paolo ai corinzi che parla di purificazione post mortem “quasi per ignem” - la storia di lazzaro e del ricco cattivo in luca, dove si menziona il seno di abramo. A livello teologico l'idea di un tempo e un luogo intermedi dell'aldila compare con il refrigerium interim di tertulliano, mentre le teorie di origene e clemente alessandrino non trovano seguito. I primi cristiani manifestano poco interesse per il tempo di mezzo, sono più concentrati sul tempo escatologico. Le riflessioni riguardano soprattutto il problema dei receptacula animarum, luoghi in cui soggiornano le anime tra morte e resurrezione.

Tratto da L'IMMAGINARIO MEDIOEVALE di Dario Gemini
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