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Sulpicio e Gregorio di Tours sui sogni



Il disagio verso i sogni spinge intanto la chiesa a controllare i sogni stessi, distinguendo inoltre nel mondo dei sognatori una nuova elite abilitata a cercare il senso dei sogni significativi. Si impone cosi una nuova ideologia, un nuovo stile nei rapporti col divino, una nuova gerarchia con nuovi personaggi dal potere simbolico. Il cristianesimo accettò il ricrearsi di una nuova elite di sognatori privilegiati, ovvero i re. Divenuti cristiani, questi videro il loro prestigio accrescersi grazie ai sogni, conoscendo in anticipo la vittoria sui nemici pagani, come nel 312 costantino ebbe la visione “in hoc signo vinces”, o il laico teodosio nel 394, il quale poi vincerà i pagani diventando secondo fondatore dell'impero cristiano. Anche le cronache e le chansons de geste utilizzeranno il sogno reale, come vediamo nella chanson de roland, dove in 4 momenti cruciali carlo magno fa un sogno profetico. Ma accanto a questo sognatore il cristianesimo fa apparire un altro sognatore d'eccezione, il santo. Le agiografie dell'alto medioevo sono ricche di sogni di santi, ma su tutti spicca quella di San Martino, che troviamo citato ad es. da Sulpicio severo. C'è Martino che dà metà del suo mantello a un povero = Cristo. Sulpicio severo saprà della morte di martino da una visione. Poi si addormenta e sogna martino che tiene nella mano destra la “vita” scritta da sulpicio severo, che si inginocchia e gli chiede benedizione. San martino sparisce in cielo, infatti morirà. Il sogno diverrà un topos onirico: il santo appare prima di salire in cielo. Soffermiamoci però sul vocabolario di sulpicio. Il suo sogno è definito visione, in altri momenti si parla di sopor, quel genere di sogno durante il quale si producono sogni. Il riferimento è al sopor della genesi, il sopor di adamo, che tertulliano interpretò come estasi. Per sulpicio invece è la forma di sogno che si produce nel sonno leggero del mattino. In gregorio di tours ritroviamo il sogno integrato in un pratica ormai cristianizzata di incubazione. Ad esempio una donna con la mano incancrenita vede il santo in sogno e guarisce, stando vicino alla sua tomba. Gregorio racconta anche di san giuliano di brioude, per il quale usa i termini visum e sopor. Nel vocabolario dei sogni ora la coppia principale è visio/somnium. Altro topos agiografico: spesso si scoprono corpi di santi grazie a sogni. Celebre la scoperta che fece s. ambrogio dei corpi dei martiri gervasio e protasio. Fra il sec V e VII la tipologia cristiana di sogni, basata sulla loro origine, si cristallizza senza arricchirsi.

Tratto da L'IMMAGINARIO MEDIOEVALE di Dario Gemini
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