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Alfred Sisley


Non sa staccarsi del tutto dal sentimento della natura per porre in primo piano la questione della sensazione visiva.
- L’inondazione a Port Marly:  gli alberi spogli formano una cortina trasparente che fa da piano
 intermedio o raccordo tra la superficie dell’acqua e la profondità dell’atmosfera. Nella casa le parti illuminate e quelle in ombra sono ottenute con toni giustapposti, ma nel rapporto tonale rimane una relazione chiaroscurale. L’acqua è dipinta con pennellate  fitte e minute in tre note accordate (oro, celeste e bianco). Ciò che trattiene il pittore è la nozione comune per cui il riflesso di una cosa è meno certo e fermo della cosa --> Sisley cerca la natura più vera.
Monet: elimina tutti i tramiti tra se e il soggetto. La percezione del riflesso è altrettanto concreta che la percezione della cosa. La pittura deve rendere quello che è nella retina. I colori sono fattori luminosi e quindi elementi costruttivi del quadro.
- Cattedrale di Rouen: arriva a scoprire la sensazione visiva autentica. La pittura poteva chiarire quale potesse essere il suo sviluppo nella vita interiore --> individuare le ragioni per cui era un’esperienza necessaria. La cattedrale in questo quadro è poetizzata o sublimata. La cattedrale è avvolta in un’atmosfera vaporosa e violacea che la rende quasi irriconoscibile. Parte di uno studio sulle rifrazioni e dissolvenze date dalla luce. Per Monet, il campo visivo non coincide con il campo della coscienza, e quindi è l’impressione visiva a trasformarsi in visione.

Tratto da L'ARTE MODERNA di Silvia Lozza
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