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Sogni, oniromanzia e onirocritica nel Medioevo



Questa suddivisione si avvicina a quella dell'AT tra sogni chiari ed enigmatici, e notiamo l'abbozzo di una distinzione sogno-visione che si svilupperà nel medioevo. Un'antica tradizione filosofica che risale a pitagora rapporterà in modo stretto sogno e anima. Il sogno si rivela di notte, quando l'anima si libera dal corpo, e la sua validita dipende dalla purezza dell'anima. Platone e gli stoici approfondiranno queste cose. Sappiamo che crisippo scrisse un trattato sull' oniromanzia, ambito del misticismo del sogno. Nell'antichità si ricorreva agli specialisti per interpretare i sogni, riconoscendone 3 categorie: indovini popolari della piazza, poi quelli che si presentavano come veri scenziati, spesso autori di trattati, ma gli auguri e gli aruspici pare fossero considerati più affidabili. L'oniromanzia disorientava i non specialisti: lo stesso artemidoro disse che per i sogni spesso vale la legge dell'antitesi = annunciano cose opposte al loro contenuto.

Tratto da L'IMMAGINARIO MEDIOEVALE di Dario Gemini
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