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La negazione mediante parole e atti


Per alcuni anni l’Io infantile è in grado di liberarsi di fatti spiacevoli negando la loro esistenza. Talvolta succede che dei bambini fanno proprie delle formule di consolazione (Es: durante la partenza di una persona cara gli si dice “torna subito”) e le usano in modo stereotipato per descrivere qualcosa di penoso.
Importante elemento di discussione è in quale misura l’educatore o i genitori devono indurre il bambino, fin dalla tenera età, ad assimilare la realtà e incoraggiarlo a sfuggire la realtà costruendosi un mondo immaginario!
In alcune situazioni infantili la negazione della realtà si completa e si rafforza in modo analogo quando il bambino, con le sue fantasie, atti e parole capovolge i fatti reali. Queste formazioni reattive richiedono un dispendio costante di energie chiamato anti- catexi, ed è necessario all’Io del bambino per alimentare e drammatizzare le sue fantasie piacevoli. La drammatizzazione delle fantasie espresse in parole o atti deve manifestarsi nel mondo esterno in modo tale però che non venisse in conflitto con l’ambiente circostante.

Tratto da L'IO E I MECCANISMI DI DIFESA di Carla Callioni
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