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Le caratteristiche cardinali secondo Kanner


2 caratteristiche fondamentali per la diagnosi di autismo:
-    Isolamento autistico: che pervade ogni comportamento, da non confondere con un’anormalità sociale (timidezza, rifiuto, evitamento), non significa solo stare solo fisicamente, ma mentalmente
-    Insistenza ossessiva per le ritualità (rigidità, fissità), movimenti, espressioni e pensieri prodotti ripetutamente + routine elaborate nell’azione, linguaggio e pensiero senza uno scopo apparente + stretto campo di interessi (esclusione di qualsiasi altra cosa)

Criteri diagnostici attuali
Nel DSM 4°:
-    Disturbo qualitativo dell’interazione sociale reciproca
-    Disturbo qualitativo della comunicazione verbale e non (assenza di linguaggio, acquisizione ritardata, uso anomalo, disturbo nella capacità di impegnarsi in una comunicazione)
-    Repertorio nettamente ristretto di attività e interessi
Il sintomo + importante resta l’isolamento autistico, riscontrabile già prima dei 3 anni
1.    È difficile diagnosticare l’autismo? La diagnosi è basata sul comportamento per cui è importante avere molte conoscenze cliniche ed esperienze; importante ascoltare la famiglia, osservare il paziente, somministrare test psicologici e ricostruire la storia del disturbo + considerare l’età del bambino, soprattutto età mentale
2.    Quanto precocemente si può identificare l’autismo? nella > dei casi si presenta dalla nascita, ma non è detto che ci si accorga molto presto, nel bambino molto piccolo può trattarsi di un ritardo evolutivo con possibili recuperi + anche nei bambini normali si possono riscontrare problemi passeggeri nello sviluppo sociale. Di solito si avverte intorno al 2°anno
3.    Cosa accade al bambino autistico una volta cresciuto? Non è un disturbo che scompare nonostante i cambiamenti di comportamento, spesso però riescono a compensare l’handicap in modo notevole, per es. con inserimento nel contesto sociale dove le loro qualità possono fruttare. Di solito l’estremo distacco sociale si attenua, ma risulta sempre un deficit sottile e persistente come si ci fosse qualcosa che non può essere corretto.

Tratto da L’AUTISMO. SPIEGAZIONE DI UN ENIGMA di Antonella Bastone
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