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Un paradosso borderline: sorite


Vi è poi un tipo di paradosso che per certi versi può essere considerato borderline. E’ chiamato sorite. I soriti sono tutti paradossi vaghi: basati cioè su termini come “mucchio” o “forte” che hanno insite le possibilità di casi limite, nei quali non sappiamo se usarli, perché non sappiamo se il termine sia vero o falso in quel particolare caso. Il paradosso nasce dal fatto che accumulando piccoli mutamente se ne possono creare di grandi.

Se il paradosso logico parte da premesse valide e giunge ad una conclusione assurda, il paradosso testuale è un po’ il suo inverso, parte da premesse non valide, ma giunge ad una conclusione valida. Il paradosso testuale è un’asserzione apparentemente assurda, perché contraddice il senso che comunemente viene attribuito ai termini impiegati. Ma ha una funzione precisa: lo scarto dalla norma innesca un ragionamento, le cui conclusioni svelano un enunciato valido, anche se sovente insolito o inatteso. Il paradosso testuale condivide con quello logico una caratteristica fondamentale: l’autocontraddittorietà.

Tratto da LA COSTRUZIONE PUBBLICITARIA DELLA MARCA di Domenico Valenza
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