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Documenta 5 e il concetto di realtà


Documenta 5 nel 1972 segna l'ascesa irrevocabile del curatore quale garante e ideatore non solo della lista degli inviti ma anche della esposizione delle opere. A guidare questa transazione è Harald Szeemann, già direttore della Kunsthalle Berna e free-lance curator. Documenta 5 focalizzata sul concetto di realtà fu anche la prima mostra in cui i generi artistici venivano ad essere parificati dal tema che aveva come scopo quello di dare indicazioni concrete sulla identità del presente attraverso le relazioni fra immagine e realtà.
La mostra prevedeva inoltre di dare un grande spazio alle performace ed alle nuove tecnologie presenti allora nel sistema dell'arte. Josef Beuys espone il suo ufficio "Organizzazione di democrazia diretta attraverso il plebiscito". Fra le mostre curate in quegli anni si ricorda Contemporanea, di Achille Bonito Oliva nei garage di Villa Borghese nel 1973, Skulptur. Project di Kasper König a Munster nel 1977, mostra realizzata interamente all'aperto e nelle strade della città tedesca; nel 1986 Jan Hoet realizza a Ghent nel Belgio una mostra dal titolo Chambres d'Amis, in cui gli artisti erano chiamati a realizzare le opere presso abitazioni private. Nel 1977 la formula del tema coordinato attraverso cui realizzare l'esposizione viene ripresa dal nuovo curatore Manfred Schneckenburge che realizza una mostra focalizzata sui temi dell'arte e la società dei mass-media nella convinzione di un'arte intesa come area indipendete nel campo delle ricerche all'interno del sistema sociale. La scaletta espositiva viene organizzata attraverso tra grandi filoni tematici-tecnici, l'arte e la fotografia, l'arte e il video , l'arte ed il film, nella ipotesi di un analisi dei contenuti piuttosto che non nelle pratiche tecniche. Espongono tra gli altri Ulrike Rosenbach "Herkules-Herakles-King Kong" (1976) e Bill Viola "He Weeps for You" (1976). La prima sezione Aperto per giovani artisti viene ideata da Achille Bonito Oliva e Harald Szeemann ai Magazzini del Sale, nell'ambito della 39° Esposizio ne d'Arte diretta da Luigi Carluccio. Documenta ha delineato un percorso in cui viene a trovarsi protagonista il curatore; Documenta ha inoltre responsabilizzato questo ruolo permettendone una visione creativa senza però compromettere la fruizione complessiva della mostra istituzionale e d'attualità.


Tratto da LA CURA CRITICA di Alessia Muliere
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