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La nascita dei nuovi musei di arte contemporanea

La nascita dei nuovi musei di arte contemporanea

Le esigenze del nuovo mercato dell'arte e la volontà a creare un circuito istituzionalizzato più vicino al sistema dell'arte sono la sinta alla nascita dei nuovi musei d'arte contemporanaea. In Italia il Museo Pecci a Prato e Rivoli a Torino. Una delle prime mostre curate da Amnon Barzel al Museo Luigi Pecci di Prato, Un'altra obiettività, 1989, sul vasto uso della tecnica fotografica nell'arte contemporanea, mostra che sancisce nel contesto italiano la fine del ruolo di subalternità della fotografia nei confronti dele altre tecniche considerate.
Wittgenstein: the Play of Unsayable
Nel 1989 Joseph Kosuth cura una mostra in occasione del centenario della nascita di Ludwig Wittgenstein.
La mostra dal titolo Wittgenstein: the Play of Unsayable viene realizzata nel palazzo della Secessione Viennese. Questa mostra oltre ad essere curata da un artista, un artista che ha delineato un modello analitico dell'arte contemporanea, propone un punto di vista particolarmente interessante nei confronti della
esposizione visiva dei lavori di arte contemporanea.
Cfr. Joseph Kosuth, L'arte dopo la filosofia, ed. it. Costa & Nolan, Genova 1987.
Cfr. La secessione Viennese / La scuola di Vienna / Museum Quartier
La grande mostra sull'Arte Concettuale realizzata dal Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris per la cura di Suzanne Pagé definisce una nuova stagione espositiva, 1990.

La cura compositiva dei nuovi musei contemporanei


Nel 1990 si impone un nuovo modello curatoriale. Si tratta di una cura "compositiva" che ingloba tutti gli
aspetti dell'immagine e dei contenuti dell'esposizione. La post appropriazione degli anni Ottanta comincia a
trasformarsi in cura creativa e cura manageriale. Uno dei protagonisti della cura critica degli anni Novanta è
Joffrey Deitch. Il suo lavoro curatoriale si distingue per una messa in scena inventiva e protesa alla
fascinazione dello spettatore. L'allestimento postmoderno fa un uso estremo dei materiali e degli ambienti proponendo per ciascun artista un punto di vista privilegiato e prospettico. Negli anni Novanta lo studio sulle relazioni arte e grafica, arte e pubblicità assume un ruolo determinante per la presentazione e la valorizzazione del prodotto curatoriale.Una scena emergente a cura di Amnon Barzel, 1991. la mostra descriveva una nuova situazione del'arte contemporanea giovanile in Italia, ma allo stesso tempo identificava nuove prassi costitutive dell'esercizio critico curatoriale e non in misura riflessiva.

Tratto da LA CURA CRITICA di Alessia Muliere
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