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Rimanere fedeli a se stessi in famiglia


L’eterno conflitto fra l’esigenza di conservare la propria integrità e l’impulso di adeguarsi alle aspettative e alle richieste di chi ci sta intorno fa parte della realtà quotidiana della vita di ogni adulto. Da una parte è un bene che gli altri si aspettino qualcosa da noi; dall’altra parte, però, se non sappiamo dire no agli altri finiamo per tradire i nostri stessi valori e bisogni, perché innanzitutto dobbiamo dire sì a noi stessi.
Dobbiamo dire sì quando per noi è sì, e no quando per noi è no. Per riuscirci dobbiamo imparare a distinguere fra i nostri veri desideri e i capricci o le insofferenze momentanei.
Nel rapporto di coppia, come nel rapporto con il resto della famiglia e con gli amici più intimi, bisogna chiedersi quali pretese e aspettative che gli altri hanno nei nostri confronti siano importanti e necessarie per la comunità e a quali invece dobbiamo dire “No”. Non solo per il nostro equilibrio interiore, ma anche in considerazione dell’equilibrio del rapporto.
Alcuni si abituano, con il tempo, a porsi totalmente al servizio della comunità, accollandosi compiti di ogni genere. All’inizio la comunità accoglie con gratitudine questa disponibilità, ma alla lunga un simile comportamento crea un rapporto poco equilibrato. Finisce per diventare autodistruttivo.
La protezione della propria integrità non è egoismo. L’egoismo parte dal presupposto - sbagliato - di non avere bisogno della comunità e di poter sfruttare gli altri per i propri scopi.

Tratto da LA FAMIGLIA È COMPETENTE di Anna Bosetti
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