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Stare insieme, rimanere insieme, lasciarsi


Nei rapporti più stretti uno dei problemi principali è: come si possono tradurre i sentimenti di amore per i figli in comportamenti capaci di esprimere questo amore, e che quindi vengano anche percepiti come tali? Spesso si chiede a chi compie un gesto se avesse un intento affettuoso, mentre avrebbe più senso chiedere al destinatario se lo abbia interpretato come un gesto affettuoso.
La dissonanza fra i sentimenti e la loro manifestazione può avere varie origini. Può partire dall’“emittente”, per esempio. Non è raro che gli esseri umani esprimano i propri sentimenti in modo contraddittorio, disorientando chi sta loro intorno, perché magari urlano e strillano se sono tristi e invece quando sono arrabbiati piangono. Una delle cose più significative che impariamo nella famiglia di origine è come dare qualcosa alle persone che ci stanno a cuore, come esprimere loro il nostro amore. Spesso il partner proviene da una famiglia in cui i sentimenti venivano espressi in modo molto diverso da quello usato abitualmente nella nostra famiglia.
Gli esseri umani, adulti e bambini, sono diversi gli uni dagli altri. Tutti, senza distinzioni, devono fare in modo che l’amore e l’affetto che esprimono vengano anche percepiti come tali dalle persone a cui sono rivolti.
A volte non ci si riesce, e questo è uno dei principali motivi per cui delle persone che si amano molto non riescono a vivere insieme. Questa difficoltà spiega anche, in parte, perché molti genitori continuino a trattare male i figli, pur amandoli e avendo le migliori intenzioni nei loro confronti.

Tratto da LA FAMIGLIA È COMPETENTE di Anna Bosetti
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