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Otto Karolyi – Scale musicale


Una scala è una serie di note, ordinate in progressione verso l’alto o il basso, con inizio da una nota qualsiasi fino a raggiungere la relativa ottava. La scala basilare del sistema musicale europeo è la scala diatonica, formata di toni e semitoni all’interno di un intervallo di ottava. L’origine del sistema europeo di scale risale ai Greci, che diedero alle scale nomi diversi secondo le diverse popolazioni. Tali scale erano consistenti in una serie di toni e di semitoni in ordine discendente.

Se suoniamo tutti i tasti bianchi di un pianoforte compresi da do  a do , otteniamo una scala maggiore, chiamata maggiore per il suo susseguirsi di toni e semitoni. Ciò che la determina è il caratteristico intervallo fra il primo e il terzo grado della scala, chiamato terza maggiore.

Ciascun grado, o nota, di una scala è indicato da un numero romano. La prima nota è chiamata tonica, è la nota più importante della scala e definisce la tonalità. Segue, per importanza, la dominante a causa della sua posizione centrale. La sottodominante è il quarto grado della scala. La sensibile è il settimo grado della scala ed ha la funzione di guidare la tonica, che si trova un semitono sopra di essa. Restano sopratonica (II), mediante (III) e sopradominante (VI).

Costruiamo una scala maggiore da Sol. L’intervallo tra Mi e Fa è di un semitono; dobbiamo alterare l’altezza della nota di un semitono: Fa diventa Fa# e così la scala può essere completata.

Paragonando le due scale di Do e Sol, vediamo che esse differiscono nell’altezza: la scala di Sol maggiore parte infatti una quinta sopra quella di Do maggiore. Inoltre, la sola nota non comune ad entrambe è il Fa. Dalla dominante di ogni scala può essere costruita, infatti, una nuova scala alla quale occorre solo una nota alterata in più nei confronti della precedente. Tale nota è la sensibile della nuova scala. Analogamente, da ogni sottodominante di una scala può essere ricavata una nuova scala bemolizzando la sensibile della scala precedente.

In teoria, è possibile costruire ulteriori scale sia procedendo da una dominante all’altra, sia procedendo da una sottodominante all’altra. Dopo aver raggiunto dodici diesis e dodici bemolli, le due serie di scale che erano partite da Do si incontrato di nuovo enarmonicamente in Do, in modo da produrre un circolo completo, il cosiddetto circolo delle quinte.

Do con un diesis è Do diesis, Re con un bemolle è Re bemolle: sul pianoforte queste due note sono rappresentate dallo stesso tasto nero, e per ciò diciamo che sono enarmonicamente equivalenti. Una nota enarmonica è come una parola con due pronunce ma con un solo significato.

Tratto da LA GRAMMATICA DELLA MUSICA di Domenico Valenza
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