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Gli ebrei napoletani - 1942 -

Gli ebrei napoletani - 1942 -


Nel maggio 1942 venivano schedati tutti gli ebrei residenti a Napoli e provincia. Troviamo un puntiglioso elenco di 580 nomi, un numero notevolmente ridotto rispetto al censimento che era seguito alle leggi razziali, poiché molti se n’erano andati da Napoli spinti dalle vessazioni incalzanti e molti erano stati allontanati perché ebrei stranieri o per aver perso la cittadinanza in seguito alle leggi. Nonostante ciò, nell’elenco del maggio 1942 risultavano ancora 283 ebrei stranieri. A Napoli vivevano molti ebrei greci e turchi, in particolare vi si trovava una piccola comunità di Salonicco dall’agosto 1917. Con il decreto del 1937gli ebrei stranieri venivano ufficialmente espulsi dal regno; ed era revocata la cittadinanza a coloro che l’avevano ottenuta dopo il 1919. Per molti l’espulsione e l’allontanamento da Napoli significò finire nelle mani dei nazisti e seguire la sorte della maggior parte degli ebrei europei.
Alcuni italiani furono deportati e morirono nei campi di sterminio e altri costretti al lavoro coatto.
Il 19 settembre 1942 venne emanato il decreto di precettazione e di invio al lavoro obbligatorio nel comune di Tora e Piccilli, un piccolo paese a circa 40 km da Napoli. Qui si sarebbero concentrati i combattimenti tra soldati e le violenze sulla popolazione civile, e questi luoghi nell’autunno 1943 divennero un vero e proprio campo di battaglia. L’occupazione tedesca durò dall’8 settembre ai primi di novembre 1943.
Vennero mandati a Tora in una prima ondata 30 giovani maschi, alcuni dei quali chiamarono le famiglie. In altri casi ci si unì volontariamente ad amici e parenti.
A Tora si era già instaurata una serie di rapporti fra il gruppo degli ebrei e la popolazione, nonostante le leggi razziali e le disposizioni di polizia che vietavano contatti tra torani ed ebrei.
Un manifesto indicava chiaramente che gli ebrei sarebbero venuti a Tora e che bisognava tenerli a distanza. I tornai erano informati sull’identità di coloro che stavano per arrivare ed erano anche diffidati dall’avere rapporti con loro. Quindi i successivi contatti, l’amicizia, la socialità avvennero con una consapevole disobbedienza agli ordini.
Con l’occupazione tedesca, nessuno denunciò la presenza degli ebrei nel paese neanche i fascisti. In ogni caso non c’erano né i mezzi né i comandi per attuare il rastrellamento degli ebrei. Non c’erano SS e il reparto e i comandi tedeschi erano usati per i feroci combattimenti, per le razzie dei popoli e la lotta contro i ribelli e i banditi.

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