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La mente monoculturale

La mente monoculturale


La mente monoculturale è quella posseduta oggi dalla grande maggioranza degli umani. Si parla sempre più spesso di «guerre di civiltà», «guerre di religione», «scontri fra culture», «nuovo razzismo» e così via. Gli attriti culturali, dagli attentati del fondamentalismo alle «guerre per la democrazia e la libertà», sono sotto gli occhi di tutti.
La mente monoculturale non è più sufficiente né è più in grado di gestire la complessità dei rapporti interculturali che oggi animano la scena mondiale. Questo tipo di mentalità poteva funzionare in passato, quando i flussi migratori e le occasioni di contatto fra culture diverse erano esigui.
Perché siamo così diversi?
Le diversità culturali non sono generate dall’isolamento dei vari gruppi umani, bensì dalla loro interazione e dai loro scambi. Lo scambio, infatti, è un potente fattore di differenziazione poiché è alla base del confronto culturale.
Il confronto diventa, quindi, il dispositivo fondamentale per operare le opportune distinzioni fra le culture, per attribuire valori positivi alla propria cultura di appartenenza e per differenziarsi dalle altre. Su questa base s’innesta anche il meccanismo della competizione culturale nella distribuzione e gestione delle risorse materiali e immateriali, nella capacità di creare adesione e appartenenza, d’influenzare gli altri in termini di scelte economiche, di valori, di pratiche sociali e così via. La logica comparativa e relazionale sottesa al confronto culturale comporta un processo di differenziazione culturale, ossia di definizione delle differenze fra le varie comunità culturali.
La grandissima famiglia delle culture oggi esistenti è la testimonianza più viva, forte ed entusiasmante della enorme creatività umana, intesa come capacità di trovare soluzioni innovative per la Propria esistenza.
Ogni cultura costituisce un repertorio unico di risposte al proprio habitat, e indica la sintesi degli apprendimenti e delle esperienze fatte a questo riguardo, nel rispetto dei vincoli ecologici. Per questo motivo certe forme di sfruttamento del territorio importate da culture del mondo occidentale stravolgono e rompono equilibri ambientali millenari se esportate presso popolazioni del mondo maggioritario.
Le diversità culturali sono legittime: tuttavia non possono essere rese assolute. In sintesi, occorre «relativizzare le identità senza assolutizzare le differenze».

Tratto da LA MENTE MULTICULTURALE di Anna Bosetti
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