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Cinema della modernità e d'autore negli anni '50



Secondo il critico e studioso francese Giles Deleuze, la modernità cinematografica nasce con il neorealismo italiano: l’intreccio importa meno della descrizione della società, si rifiutano gli effetti visivi o di montaggio, gli attori non sono professionisti. Dagli anni ‘50 la modernità europea si fa più complessa: evoluzione della mentalità (problemi psicologici più individualizzati), delle tecnologie, trasformazione dell’ ambiente del cinema (budget minori), compare la nozione d’autore.
Peculiarità del film moderno: - racconti deboli, momenti di vuoto, finali ambigui; - personaggi spesso in crisi, poca azione; - procedimenti visivi/sonori che fanno confondere tra soggettività e oggettività (sogni, allucinazioni); - presenza forte dell’autore; - interrogativi sulla realtà, su sé stessi e sull’arte, sul cinema in modo particolare ("8 e mezzo"; "Effetto notte"; "Il disprezzo").
Il cinema della modernità si fonda su un'idea di assoluta libertà, è per questo eterogeneo. tende a rifiutare lo spettacolo tradizionale, le costruzione drammaturgiche che privilegiano i forti momenti emozionali e mirano ad un facile coinvolgimento dello spettatore. Si ha una rivalutazione del regista, vedi i riconoscimenti ottenuti da Fellini. Il regista segue ogni fase della sceneggiatura che spesso è co-firmata, i contenuti sono più complessi, originali. L'evoluzione tecnica accelera i tempi di ripresa e semplifica le procedure. Le pellicole sono più sensibili, la macchina da presa più agile, l'illuminazione diffusa. Il suono sfrutta apparecchiature sempre più leggere, registratori magnetici sincronizzati (presa diretta), microfoni direzionali. Nasce lo zoom. Si moltiplicano le iniziative di produzione indipendente promosse spesso dagli stessi registi o comunque da privati più finanziamenti statali per protezionismo nazionale. Prevale nella Nouvelle vague francese una volontà di invenzione nel fare, che è segno di una libertà radicale. Le riprese sono raramente realizzate in studio, più spesso all'aria aperta, decoupage limitato al minimo, attori giovani, talvolta non professionisti.

Tratto da LA NASCITA DEL CINEMA di Marco Vincenzo Valerio
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