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Il viaggio dell’eroe: tema centrale di ogni storia


Recentemente, negli Stati Uniti, alla scuola di sceneggiatura vicina a Syd Field, se n’è affiancata un’altra, riconducibile al libro di Christopher Vogler, il Viaggio dell’Eroe (1992), che prende le mosse dallo studio di Joseph Campbell sul mito dell’eroe: The Hero with a Thousand Faces (1973). L’ipotesi di Campbell è che tutte le opere narrative, seguendo gli antichi modelli della mitologia, mettano in campo un modello universale, presente in ogni cultura: il Viaggio dell’Eroe.

Vogler conclude che ogni storia è riconducibile a un viaggio compiuto dal protagonista in un mondo sconosciuto o dentro se stesso. In entrambi i casi, il viaggio si articola in una serie di tappe-chiave, che emergono anche quando l’autore non ne è consapevole. Vogler ne individua dodici.

Aimeri nota che Vogler assume come griglia di base i tre atti di Field: il Richiamo dell’avventura è il catalyst (l’eroe di fronte al bivio), la Prima soglia è il primo plot point, la Prova Suprema è il punto di non ritorno, mentre la via del ritorno è il secondo plot point. Con il suo porre l’accento sulla maturazione del personaggio più che sulla struttura, tale modello è complementare a quello di Field.

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