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I meccanismi di difesa degli operatori in pediatria


Chi lavora in un reparto pediatrico deve sopportare ogni giorno il dolore che provoca il contatto con i bambini che soffrono. Ciascuno ha una personale soglia di tolleranza della sofferenza oltre la quale scattano inevitabilmente dei meccanismi di difesa. Esistono operatori che proiettano le loro paure e i loro sentimenti di impotenza e di vulnerabilità sulle famiglie e sui bambini che vengono incolpati della malattia. Oppure, al contrario, esistono operatori che si identificano troppo con l’utente e quindi, per sanare il loro senso di inadeguatezza, finiscono col lavorare ben oltre l’orario, col perdere di obiettività, ma anche con il desiderio di staccare il bambino dalla sua famiglia, di fargli da genitore “vero”.
Gli operatori si difendono dalla paura di causare dolore discutendo dei bambini solo in quanto casi clinici e non in quanto persone.

Tratto da LA PAURA DEL LUPO CATTIVO di Anna Bosetti
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