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Gli obiettivi del Concilio di Trento

Gli obiettivi del Concilio di Trento

Il concilio di Trento fu convocato ufficialmente tre volte da Polo III a causa degli imprevisti politici che ne ritardarono la riunione effettiva. Tuttavia gli obiettivi indicati erano simili ogni volta: nelle diverse bolle si riassumeva il compito da svolgere dicendo che il concilio doveva impegnarsi a sopprimere i dissensi religiosi; riformare i costumi del popolo cristiano; soccorrere i cristiani sottomessi agli infedeli con una spedizione comune dei principi che avrebbe stabilito la pace fra di loro. Per il papa e per la curia romana il concilio si doveva pronunciare prima sui dibattiti riguardanti la fede e doveva essere garantita loro l’autorità suprema dunque risolvere anche compiti di governo (per impedire che le diete imperiali potessero acquistare troppo potere). Al contrario, l’imperatore e i suoi consiglieri ritenevano che il concilio dovesse innanzi tutto preoccuparsi di riformare in profondità i costumi di chierici e laici, perché questa era, secondo loro, la risposta migliore alle obiezioni protestanti. Nei vari dibattiti intorno alla domanda “conviene cominciare dai dogmi della fede o dalla riforma dei costumi?”, una posizione interessante è quella di Reginaldo Pole: secondo lui è necessario ristabilire la buona dottrina, o più esattamente la religione, senza la quale non è possibile migliorare i costumi.

Tratto da LA RIFORMA PROTESTANTE di Alessia Muliere
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