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Picatrix

Picatrix


XI – XIII secolo
È uno scritto di origine araba che ebbe una grande diffusione scritta nel rinascimento. È un trattato di magia teorica e cerimoniale. Fu redatto nella Spagna araba del XI secolo. È un manuale di scienza della negromanzia dedicato all’arte di costruire talismani capaci di trattenere le influenze celesti e astrali utili all’agire umano. A guidare l’azione dell’uomo sono alcune qualità fondamentali: la perfetta conoscenza delle tecniche della magia simpatetica e della magia astrale; l’indisensabile comprensione della scienza cosmologica e dell’aritmetica capaci di fornire una totale conoscenza della natura e del creato al fine di poter intervenire su di essi mediante l’artificio umano.
Prologo: il sapiente filosodo Picatrix diede il nome a questo libro compilandolo da 200 e più libri di filosofia. Supplico che questo libro vada in mano ai soli sapienti affinchè possano capire quanto sto per esporre e farne buon uso operando per il bene. Il trattato è diviso in 4 libri. Il primo tratta del cielo e della sua azione attraverso le configurazioni che vi si trovano. Nel secondo si parla del cielo, del moto dell’ottava sfera e dei loro effetti su questo mondo. Nel terzo delle proprietà dei pianeti. Nel quarto delle proprietà degli spiriti e di quanto altro è da tener presente e in che modo ci si può avvalere dei talismani.

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