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Genesi e Prefazione de I Malavoglia

Nel 1875, Verga informa Treves di lavorare a un bozzetto intitolato 'Ntoni. Quando però, nel 1878, aderisce al Verismo, abbandona il bozzetto e dichiara di lavorare allo stesso in un romanzo, intitolato I Malavoglia (1881). Il titolo è una 'ngiuria, cioè un soprannome scherzoso.

Verga scrive due prefazioni ai Malavoglia. Viene accettata dall'editore quella più asciutta, più impersonale e scientifica, e che esplicita la poetica di Verga in vari aspetti. La narrazione è anzitutto definita uno studio, che deve essere sincero e spassionato, vale a dire senza passione.

Per Verga, la forma deve essere inerente al soggetto: l'autore deve adoperare il linguaggio e la prospettiva dei propri personaggi. Verga chiarisce altresì che il romanzo fa parte di un ciclo che intende mostrare il condizionamento della lotta per la vita a ogni gradino della scala sociale.

Lo scrittore dichiara di interessarsi ai vinti, cioè alle vittime del progresso. Ciò si spiega con il fatto che lo scrittore è travolto anch'egli dal progresso ed è anche lui un vinto. Il progresso infatti da un lato subordina l'artista alle proprie leggi (il successo volgare), dall'altro lo disprezza ed emargina.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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