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La Vergine Cuccia nel Mezzogiorno

Udendo un ipocrita vegetariano sensibile al dolore degli animali ma del tutto indifferente alle sofferenze umane, alla Dama del Giovin Signore torna in mente quando la sua cagnetta morse la caviglia di un servitore e questi, avendola colpita con un calcio, fu licenziato e gettato con la numerosa famiglia in miseria. Ovviamente la pietà è tutta per la cagnetta.

Anche in questo episodio, la narrazione è condotta dal punto di vista del mondo aristocratico; in particolare, l'ottica della Dama. Ciò spiega l'umanizzazione della cagnetta (alunna, parea dicesse), e perfino la sua divinizzazione (idol) e spiega altresì la criminalizzazione del servo.

In questo caso, però, al punto di vista del potere, se ne affianca poi uno alternativo, a partire dal v. 542. Insomma, la posizione del poeta non resta solo implicita nell'antifrasi, cioè nel meccanismo straniato (*dire qualcosa intendendo l'esatto contrario), ma sente anche il bisogno di emergere.

Tratto da LA SCRITTURA E L'INTERPRETAZIONE I di Domenico Valenza
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Dettagli appunto:

  • Autore: Domenico Valenza
  • Università: Università degli Studi di Catania
  • Facoltà: Lettere e Filosofia
  • Corso: Lettere
  • Esame: Letteratura italiana
  • Titolo del libro: La scrittura e l'interpretazione: storia e antologia della letteratura italiana nel quadro della civilta europea, Volumi 1-5
  • Autore del libro: Luperini Romano, Cataldi Pietro, Marchiani Lidia
  • Editore: Palumbo, Palermo
  • Anno pubblicazione: 1998

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