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Conseguenze della sindrome ipocinetica: apparato cardiovascolare

CONSEGUENZE DELLA SINDROME IPOCINETICA: APPARATO CARDIOVASCOLARE


Al momento dell'allettamento si determina ridistribuzione della volemia dalla periferia al centro, con aumento del flusso polmonare e del riempimento diastolico ventricolare e facile insorgenza di scompenso cardiaco acuto (edema polmonare) ove sia presente una cardiopatia anche silente; aumento delle pressioni polmonare ed atriale, con inibizione della produzione di ormone antidiuretico (ADH) (incremento della diuresi e contrazione della volemia) e riduzione dell'attività simpatica adrenergica (vasodilatazione periferica).
Alla ripresa della posizione eretta dopo allettamento prolungato il flusso ematico si ridistribuisce dal centro alla periferia, per cui l'ipovolemia impedisce l'adeguamento della gittata cardiaca alle nuove richieste e, associata alla vasodilatazione periferica, può causare ipoperfusione dei tessuti (pre-sincope e sincope, ipotensione ortostatica, profonda astenia al minimo sforzo, ecc.). Ciò è aggravato dalla riduzione dell'efficacia dei riflessi barocettori per decondizionamento durante l'allettamento.

Una delle più temibili complicanze dell'allettamento è la trombosi venosa profonda (con conseguente rischio di embolia polmonare), che riconosce nella stasi venosa il momento patogenetico principale: questa da un lato promuove l'aggregazione piastrinica, dall'altro provoca danni intimali con conseguente ridotta produzione locale di fattori antitrombotici (ad es. antitrombina III, prostaciclina). 

Tratto da LA SINDROME IPOCINETICA di Stefania Corrai
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