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L’eterna legge dei feudi


4.21 Una volta raggiunta la certezza della sicurezza fisica, i plebei mirano ad assicurarsi la certezza di altri beni, prima appannaggio dei patrizi. Da qui nascono le leggi agrarie, dalle quali Vico trae la sua riflessione sull’eterna leggi dei feudi (delle aristocrazie terriere): nella storia c’è una costante che spinge coloro che hanno creato proprie utilità a creare strumenti per mantenerle. I feudi, sia pure in modo diverso, si ripropongono in momenti diversi, poiché rappresentano l’aristocrazia, che è sempre presente nella storia delle civiltà e che si esprime nel diritto. Le istituzioni, infatti, nascono aristocratiche, e nelle repubbliche degli “ottimati” si genera sempre un dualismo tra il diritto che rimane uniforme presso tutti i popoli e il diritto frutto delle volontà, che cambia a seconda dei cambiamenti occorsi, come le istituzioni sopravvivono finché i loro fondamenti originari (aristocratici) si mantengono.

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